martedì 25 settembre 2012

Le Cronache delle Scimmie Pirata: la Saga di Quick - Episodio 1 (The Chronicles of the Pirate Monkeys: the Saga of Quick - Episode 1)

Episodio 1: Disperso in mare 



Yoho capitano,
oggi non uscire in mare perché il pericolo incombe,
nave all'orzzonte!
Yoho capitano,
carichiamo i moschetti e le pistole perché nessuno avrà scampo,
per lottare ci vuole coraggio!
Yoho capitano,
perché non hai ascoltato le nostre parole?
Sono all'arrembaggio!
Urlano, graffiano, mordono e sputano!
Figlie del Demonio e della Tempesta!
Né uomini, né bestie. Né fantasmi, né leggende!
Sono le Scimmie Pirata! Yarrrrr!!!”

La Ballata della Scimmie Pirata

...

Acqua, sale, sole, sete...silenzio...sete, sete, pelle disidratata, ustionata, sale, mamma, papà, casa, sete, capitano, arrendersi, fine.
Sto per morire.

Presto le allucinazioni fecero vacillare la mente di Quick. Prima suo nonno su una zattera: “Quick, afferra il remo! Ti porto a casa!”, poi l'equipaggio femminile in vesti succinte su un galeone rosa che gli lanciò un salvagente gommoso a forma di cuore, in seguito San Michele Arcangelo sceso dal cielo in un coro di voci bianche e squilli di tromba, ma il culmine venne raggiunto quando la Regina d'Inghilterra camminando sulle acque incoronò Quick Re dei Sette Mari.
In un momento di lucidità Quick pensò a come la vita possa cambiare da un momento all'altro, a come fosse stato così stupido a cacciarsi in quella situazione. Chi avrebbe potuto fare una cosa così idiota? Maledizione!
Infine la Morte si avvicinò verso di lui. Uno scheletro ammantato di nero su una barca roteava con una mano la falce, mentre con l'altra stringeva una grande clessidra. Due dita di sabbia dovevano ancora cadere.
Pochi metri, Quick alzò la testa per accogliere il colpo di lama.
“Quick, è finita!” urlò la Mietitrice.
Qualcosa colpì la sua testa, ma non era una falce, era una fune con un cappio all'estremità. Quick lo pose intorno alla vita. Mentre veniva tirato su capì di essere salvo e finalmente si abbandonò alla fatica perdendo i sensi.

Quick aprì lentamente gli occhi, la luce inondò la sua testa, delle figure lo circondavano. Lentamente lo sguardo mise a fuoco la scena: in pedi intorno a lui si ergevano...della scimmie?!
Alte, basse, piccoline e giganti, di tutte le specie. Alcune di loro indossavano degli abiti logori, principalmente pantaloni a tre quarti da marinaio e larghi camicioni.
In un turbinio di congetture e ipotesi sulla natura di questa scena surreale durante il quale Quick rimaneva sdraiato con la testa tesa in avanti e gli occhi sbarrati, uno scimpanzé con una bandana rossa in testa si chinò verso di lui e disse: “Hey, sei un umano fortunato.”
Quick non mutò la sua espressione attonita e interdetta. Il suo cervello andò in tilt, non riusciva a pensare ad altro che una scimmia gli stesse rivolgendo la parola.
“Sto parlando con te!”
“Tu...parli” esordì Quick con voce ebete dopo giorni che non proferiva parola.
La scimmia con la bandana rossa si mise il palmo della mano sulla faccia e scosse la testa.
Alla mancata risposta Quick piagnucolò “Ma...ma, voi cosa siete?!”
Il "Monkey Roger"
In silenzio lo scimpanzé indicò con il dito verso l'alto. Quick seguì con lo sguardo il dito e sul pennone più alto della nave vide sventolare una bandiera nera, sulla quale era raffigurato un teschio di scimmia bianco con due catene che si incrociavano sotto di esso...il “Monkey Roger”!!! Né uomini, né bestie. Né fantasmi, né leggende! Gli tornò in mente la ballata che suo nonno gli cantava da piccolo...Urlano, graffiano, mordono e sputano! Per anni nei suoi incubi di bambino una scimmia lo rincorreva, poi lo afferrava e cominciava a sputargli addosso...Sono le Scimmie Pirata! Yarrrrr!!!...e ora lui era sulla loro nave, non erano leggende!
“CIURMA!” tuonò una voce sul ponte. “Portatemelo qui!”. Un gorilla afferrò Quick per un braccio e lo tirò su senza sforzo. Portava una benda sull'occhio, la sua faccia e il suo petto erano ricoperti di cicatrici. “Il capitano ti vuole conoscere. Sii educato e rispondi con intelligenza, altrimenti...”
Quick pensò con nostalgia alla morte in mare, poi con passo incerto e le gambe tremanti fu portato dal gruppo scimmiesco verso poppa davanti all'entrata degli alloggi degli ufficiali.
Quick fu posto davanti alla porta, tutti si tirarono indietro a semicerchio alle sue spalle. Con un colpo la porta si aprì. Ne uscì un poderoso esemplare di orangutan, il pelo lungo e rosso, gli occhi di fuoco. Quella che per gli uomini è la barba era raccolta in ciocche. Vestiva di pelle nera e in testa portava un enorme cappello con un piccolo teschio di scimmia sul fronte.
Il Capitano Baracus LeGrand
“Io sono Baracus LeGrand, capitano di questa nave e di questa ciurma di scimmie. Rispondi bene alle mie domande, non mentirmi, sii sincero con me e io ti rispetterò. Sbaglia una sola parola, umano, una sola...e banchetteremo con la tua carne!”. Quick si sentì svenire, divenne bianco, le sue gambe non ressero allo stress e cadde in ginocchio. “Ripeti!” con voce decisa incalzò il capitano.
“D-d-devo essere sincero”
“Altrimenti?”
“M-mi mangiate”
“Bene! Vedo che sei un tipo sveglio. Portatelo nei miei alloggi.”
Girandosi rientrò nella porta da dove era uscito.
Due scimmie presero Quick sotto braccio e lo trascinarono nell'oscurità.

FINE PRIMO EPISODIO.

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