domenica 15 marzo 2015

Le Cronache delle Scimmie Pirata: la Saga di Quick - Episodio 5 (The Chronicles of the Pirate Monkeys: the Saga of Quick - Episode 5)

Episodio 5:
Benvenuti nel magnifico e mirabolante
Circo Le Grand


Il Circo Le Grand
“Venghino Siore e Siori al circo più incredibile che abbia mai visto la città di Boston! Animali feroci della giungla nera! Scherzi della natura! Saltimbanchi che sfidano la morte! Maghi e paliacci! Venite al magnifico e mirabolante Circo Le Grand!”
Così gridava lo strllone lungo le strade di Boston per attirare avventori al circo Le Grand, accampato con il suo tendone a strisce viola e fucsia nella periferia della città.
I fratelli Luis e Jaques Le Grand venivano dalla Francia in cerca di fortuna. Tagliagole il primo, rapinatore il secondo, decisero di investire il loro cospicuo gruzzoletto illegalmente acquisito nel Nuovo Mondo, anche perché ricercati ormai in tutto il regno. Nel loro tragitto non mancarono di versare abbontante sangue: accoltellarono alle spalle il magazziniere corrotto che li aveva fatti imbarcare clandestinamente sul vascello diretto a New Orleans per riprendersi la tangente, strangolarono gli altri due clandestini compagni di viaggio per drerubarli dei loro ridicoli averi ed infine, messo piede a terra, discuterono su come investire i soldi, che portò alla morte di Jaques sbudellato da Luis con una bottiglia rotta, che potè finalmente tirare su il suo maledetto circo, un'ossessione sin da quando erano fuggiti da Parigi.
Luis dopo aver reclutato addestratori, clown e fenomeni da baraccone, cambiò totalmente atteggiamento recitando il ruolo dell'imprenditore gentiluomo. Alto e magro, se ne stava seduto con i piedi sul tavolo arrotolandosi i baffi all'insù mentre leggeva la scaletta dello spettacolo della serata.
La porta si aprì ed entrò un uomo basso e tarchiato in maniche di camiacia arrotolate, sudaticcio, che emanava un forte odore di sterco di animale.
“Sigor Le Grand, per cosa mi avete fatto chiamare?” chiese in tono remissivo.
“Signor Dunfrey, come vanno i preparativi per questa sera?”
“Tutto bene signore, tutto bene...”
“Ieri il tuo orangutan ha tentato di afferrarmi da dietro la gabbia. Tieni a bada le tue scimmie se vuoi lavorare qui.”
“Baracus? Mi dispiace Signor Le Grand. Le assicuro che prenderò provvedimenti e non ricapiterà più.”
“Se i nostri animali dovessere causare un qualsiasi incidente, verremmo cacciati da Boston a pedate.”
“Si, Signor Le Grand.”
Dunfrey uscì dall'ufficio di Le Grand e si diresse a grandi passi verso le gabbie.
Dunfrey aveva collezionato un gran numero di scimmie provenienti da tutto il mondo conosciuto: scimpanzè, gorilla, babbuini, gibboni e li aveva addestrati a suon di bastonate nei numeri più divertenti che un uomo potesse vedere nel Nuovo Mondo. Trovare lavoro da Le Grand fu molto facile per lui.
Prima di varcare il tendone afferrò il suo bastone e si diresse direttamente verso la gabbia di Baracus l'orangutan, incatenato a dei grossi ceppi ancorati a terra. Aprì la gabbia e cominciò a percuotere violentemente la scimmia che cercò di difendersi come poteva. Tutt'intorno a loro le decine di scimmie iniziarono a gridare e percuotere le sbarre. Dunfrey assestò le ultime bastonate, chiuse la gabbia e andò via.
“Baracus? Baracus? Figlio mio...”
“Mama, non è niente Mama, non è niente”
“Baracus, presto tutto questo finirà”
Dall'ombra della gabbia uscì un vecchio esemplare femmina di scimpanzè che accarezzò Baracus.
“Chimpa, portami un po' d'acqua per favore” disse Mama con voce suadente.
Chimpa, un giovane esemplare di scimpanzè, obbedì e Mama lavò le ferite di Baracus in silenzio.
Mama era arrivata al circo con una donna africana che si faceva chiamare Josephine, una schiava che era stata acquistata da Le Grand al mercato degli schiavi di New Orleans, che aveva intuito un grande numero circense che avrebbe potuto inscenare con quella vecchia scimmia che portava sempre con sé: Mama, la Scimmia Voodoo e la sua schiava Josephine! Un inversione delle parti che lo divertiva molto, se non fosse che in segreto Josephine fosse veramente una voodoo queen, catturata tempo addietro da mercanti di schiavi insieme alla sua fidata Mama. Josephine grazie al voodoo aveva insegnato a comprendere e parlare la lingua degli umani a Mama, che come il contagio di una malattia trasmise alle altre scimmie compagne di prigionia la sua dote magica, all'insaputa di Josephine. Quando Josephine e Mama arrivarono, Dunfrey e le sue scimmie già lavoravano per Le Grand e i loro numeri vennnero integrati, con grande disapputno di Dunfrey. Mama era la scimmia più vecchia e saggia, nonché l'unico esemplare femmina del gruppo, così ne divenne la madre adottiva, nonché leader. Voleva molto bene a Josephine, ma era comunque la sua padrona e insieme ai suoi simili aveva architettato un piano di fuga...che sarebbe avvenuto proprio quella sera.
“Figli miei! Questo è il grande giorno nel quale spezzeremo le nostre catene! Alcuni di noi forse cadranno nell'impresa, ma il prezzo più grande non vale quanto la libertà! Fatevi forza, abbiate coraggio! Che lo spettacolo abbia inizio!”
Un fragoroso grido di battaglia animò le gabbie.

FINE QUINTO EPISODIO

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