giovedì 30 agosto 2012

La stanza vuota revised (The empty room revised) - racconto di autori vari

(Racconto revisionato con la collaborazione di vari autori dopo un piccolo gioco letterario online.)


Entrarono nella stanza del manicomio, o forse di un carcere.

Totalmente vuota, nessuna finestra, un'unica porta di accesso. Una lampadina penzolava dal soffitto. Memorie passate e vite non risolte si ancoravano a muri di un bianco ingiallito.
Fece pochi passi, poi si arrestò.
Si girò verso gli altri e disse: "In questa stanza c'è qualcuno"

La sua affermazione era vera.

La larva pulsante si squarciò.
Il desmodus rotundus striscò fuori.
Spiegò le sue ali ed in un volo isterico prese a sbattere per le pareti, poi cadde a terra immobile.

In quella stanza c'era qualcuno, c'erano loro stessi.

lunedì 27 agosto 2012

Pandemia (Pandemic) - racconto fantascientifico di epidemie mortali

La pandemia scoppiò in modo violento e brutale, così repentina che trovare una cura fu impossibile. Scambiata inizialmente per una banale influenza degenerava in poche ore con importanti perdite di liquidi dagli orifizi corporei, spasmi muscolari e perdita della sanità mentale. Ogni essere vivente veniva colpito, sia esso animale o vegetale.
In un vano tentativo di fermare la catastrofe, gli studiosi isolarono la zona dove il morbo iniziò a mietere le prime vittime, facendo uno strano ritrovamento: un oggetto non identificato stazionava in una zona poco popolosa e nascosta, segni di bruciature da combustibile erano evidenti sul terreno e un tubo metallico posto al di sotto della macchina penetrava il terreno.
La scopertà fu inevitabilmente inutile, poco tempo dopo l'unica forma di vita esistente sul pianeta era il batterio che per mesi viaggiò nello spazio clandestinamente sulla sonda, inviata per scopi di ricognizione dal terzo pianeta del sistema solare: la Terra.

giovedì 23 agosto 2012

Shub-Niggurath - disegno lovecraftiano

Creatura/divinità ideata dallo scrittore H.P. Lovecraft.

Shub-Niggurath, matita e penna su pagina di diario scolastico

domenica 19 agosto 2012

Fiori vecchi (Old flowers) - racconto dedicato ai morti

Da quando il marito morì, Rosa tutti i giorni andava a curare la sua tomba. Arrivava curva e zoppicando per la veneranda età al crepuscolo, quando la luce era secondo lei più gradevole e poche persone si aggiravano per il cimitero. Percorreva buona parte del vialone alberato, per poi svoltare per una stradina di ciottolato costeggiata dall'erba e dalle lapidi a terra. In questo percorso Rosa passava davanti ad una tomba speciale per la sua essenzialità: una semplice croce di legno, consumata dalla pioggia a dal sole, nessun nome, nessuna foto, nessun fiore.
Rosa metteva dei fiori finti al marito, sperimentava varie composizioni, vari colori in base alle stagioni e all'umore. Un giorno prese i fiori più vecchi e scoloriti dal vaso, come faceva ciclicamente: un papavero rosso, un iris viola e un altro fiore blu che le piaceva tanto, ma che non aveva mai capito che razza di fiore fosse, riponendoli in un sacchetto per buttarli, ma quella volta passando vicino alla croce di legno si fermò...deviò dal solito percorso e li pose lì davanti, in un gesto di pietà.
La mattina dopo Rosa si svegliò, scese dal letto per andare in bagno e si arrestò. Per terra davanti a lei c'erano dei fiori finti vecchi e scoloriti: un papavero rosso, un iris viola e un altro fiore blu che le piaceva tanto, ma che non aveva mai capito che razza di fiore fosse.
Oggi sulla tomba di Rosa c'è scritto: "Non lasciate fiori vecchi sulle tombe dei morti".

venerdì 17 agosto 2012

Nerone è morto (Nero is dead) - racconto dell'orrore e del raccapriccio

“Nerone è morto”. Queste le parole del fratello più piccolo mentre si infilava un dito nel naso. Secche, crude, senza speranza.
“Dov'è?”
“Giù in giardino, vicino all'albero”.
Scese le scale di corsa, uscì dalla porta, poi rallentò per paura di ciò che avrebbe visto.
Il gatto nero era lì dove aveva detto suo fratello, all'ombra del melo. Era a pancia in giù, con le zampe lungo il corpo, gonfio come un pallone. Un liquido rosa era uscito dalla bocca e dall'ano.
Qualcuno aveva avvelenato Nerone.
Scoppiò in lacrime.
Il miglior amico dell'uomo è il cane, ma per lui era Nerone.
“Porta via quello schifo da qui!” esordì la madre in tono deciso alle sue spalle. Prese un sacco della spazzatura, accarezzò il pelo ancora liscio del gatto e lo infilò dentro.
“E lavati le mani poi!”.
Uscì dal viale, ma invece di gettare il sacco nel bidone della spazzatura, nascose il cadavere di Nerone dentro una siepe. I suoi piani erano ben diversi.

Nel tragitto verso la biblioteca non riuscì a pensare ad altro: Diomede Narvalo, il figlio dei vicini di casa. Si odiavano, finivano sempre per fare a botte, ma la cosa più grave è che gli giurò “Ti uccido il gatto prima o poi!”
-Occulto e Mistero-, ecco la sezione giusta...S...”Stregonerie, magie e resurrezione dei morti”. Eccolo!
Aveva visto quel libro tempo fa, lo aveva spaventato e subito lo aveva rimesso a posto, ma ora gli era necessario.

Quella notte sgattaiolò fuori casa con il libro, qualche candela e della vernice rossa. Prese il sacco e si diresse nel boschetto sulla collina.
Accese le candele, con la vernice disegnò un pentacolo magico per terra dove al centro pose il corpo puzzolente di Nerone.
Aprì il libro. “Satanasso degli Abissi, Demone della Bestemmia, Profanatore di Vergini: ascoltatemi! Riportate in vita questa carcassa di carne affinché possa compiere nefandezze, omicidi e abomini! Satana! Satana! Satana!”
Un rigurgito uscì dalle fauci di Nerone, poi cominciò a muovere le zampe. Un occhio schizzò fuori dalle orbite, mentre dagli orifizi uscì un liquido marroncino. Per poco non vomitò.
“Miaaaaaooooo.....miiiiiaaaaooooooo”. Si strusciò sul suo padroncino, che poggiò la mano sulla testa di Nerone accarezzandolo.
“Nerone, ora vai dal tuo assassino, trovalo, entragli nel letto e graffiagli gli occhi, sventragli l'addome, mangiagli la lingua. Che possa soffrire le pene dell'Inferno prima di morire!”
Nerone andò.

Un urlo. Si alzò dal letto di soprassalto. Un altro urlo e poi un pianto disperato. Corse nella camera del fratellino. La madre era lì in piedi sotto shock. Suo fratello nel letto intriso di sangue, con il volto totalmente deturpato e l'addome sventrato.

Il campo alla fine della battaglia (The field at the end of the battle) - Fotografia di guerra


Alla fine della battaglia, le bandiere giacevano a terra.

giovedì 16 agosto 2012

Good Weather

Un giro in macchina in una bella giornata di sole.



La stanza vuota (The empty room) - racconto breve del mistero e del paradosso

Entrarono nella stanza.

Totalmente vuota, nessuna finestra, un'unica porta di accesso. Una lampadina penzolava dal soffitto. I muri di un bianco ingiallito.
Fece pochi passi, poi si arrestò.
Si girò verso gli altri e disse: "In questa stanza c'è qualcuno"

La sua affermazione era vera.



mercoledì 15 agosto 2012

Fear the Octopus

What can you find on Octopus Island? Few men can tell, 'cause few men came back from Octopus island. We don't know why, if they found a not-so-honorable death, or if they found what they are looking for in their dreams.
What you can do is to explore the island and get lost in shady stories and ancient rithms, or decipher unknown symbols.
But pay attention: fear the Octopus!!!!

Cosa puoi trovare a Octopus Island? Pochi uomini possono raccontarlo, perché pochi uomini sono tornati da Octopus Island. Non si sa il perché, se hanno trovato una morte non proprio onorevole, o perché hanno trovato quello che stavano cercando nei loro sogni.
Quello che puoi fare è esplorare l'isola e perderti in storie losche e ritmi antichi o decifrare simboli sconosciuti.
Ma ricorda: fai attenzione all'Octopus!!!
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